Il Furlan nella babilonia di Lione

Publié le par fogolar furlan lyon

Il Furlan nella babilonia di Lione .

Per il terzo anno consecutivo il Fogolâr Furlan di Lione partecipa attivamente alle Forum delle Lingue di Lione, che sta prendendo delle dimensioni sempre più internazionali.

Il Forum si svolge nel centro storico della città non molto lontano da dove furono trovate le splendide placche di bronzo del discorso dell’imperatore romano Claudio nato a Lione (Lugdunum, 1º agosto 10 a.C.  Roma, 13 ottobre 54)discorso  in cui faceva ammettere in senato a Roma, uomini provenienti da una provincia, la Gallia Comata; fornendo così agli imperatori successivi  una via per completare l'integrazione dei popoli che facevano parte dell'impero di Roma !! In quei tempi i problemi di integrazione venivano risolti!

 

Lione é una città in cui si stima siano 500 le lingue parlate da locutori provenienti da tutto il mondo, infatti solo l’Indonesia ne parla 180 ! Avevo quasi voglia di introdurre anch’io tutte le nostre parlate :  casarsesi, carniche, ponassim, arteniesi, clautane, ovaresi, bisiaco goriziano e bisiaco monfalconese, furlan di Trep Picjul e di Trep Grant, ma mi sono ravvisato avrei creato la rivoluzione in seno al Fogolar, non siamo ancora d’accordo con la grafia immaginiamo sugli accenti ! Un gatto per me é un gjat, per altri gjet, gjot, gato, tui…Diu nus vuardi daj gjatuz !

 

I dibattiti sono stati ad alto livello con autorità politiche, economiche, giuridiche, costituzionali, letterarie di valore internazionale, Lione ha decisamente aperto le porte ad una integrazione dei popoli e delle lingue, dichiarando che ogni lingua ha lo stesso statuto, e diritto, qualsiasi sia la provenienza o il numero di locutori.

Nozioni come : ‘’la Lenghe a jé fje de sôs oparis..’’ danno una prospettiva ed valore particolare a tutto quello che é stato scritto e scriviamo in furlan !

 

Le lingue sono il primo veicolo della pace e della comprensione tra i popoli, quindi del benessere dell’umanità.

 Risulta  indispensabile alla vita, parlare, comprendere più lingue, i conflitti nascono dall’incomprensione dell’altro, e la dalla paura creata dalla situazione.

I Fogolârs del Mondo sono in prima linea per il Friuli, abbiamo imparato le lingue dove ci troviamo, ci esprimiamo nei diversi idiomi del pianeta e traduciamo Lelo Cjanton,  Meni Ucel, Riedo Puppo…dal friulano in swahili,ashanti, creolo e dutis ches atrîs lenghis….une sole non rivin a capi chêe de ministrazion taljane, e dal INPS !

 

Une patrie cence cunfins, une lenghe cence cunfins, une man slungjade cence cunfins….furlan pal mont cuj setu ? Omp di pas, di lavôr, di rispjet par duc’….inte lenghe li che tu piconis !

Una lingua va assieme alla degustazioni, abbiamo quindi offerto in modo omeopatico, strucchi, esse di Raveo, verduzzo del Collio, prosciutto di San Daniele, formaggio Montasio e proposto tramite opuscoli turistici che vengano a visitare questo angolo di terra dove vivono in pace uomini che si esprimono in più lingue….salvo quella dell’INPS !

Nadina Carniello di Chiusaforte leggendo sul palco Ricuarts di Meni Ucel ha fatto il silenzio…..come in un concerto la musica fa tacere, la gente ha capito…. C’era gente di ogni tonalità … bianchi, neri, rossi, gialli, cannella, ebano, cioccolato, ma hanno capito la poesia della lingua, un popolo che scrive poesie é per forza un patrimonio dell’umanità.

 

Un patrimonio si conserva e si sviluppa per le future generazioni, il Friuli lo saprà fare ? Insegnerà il friulano ? Basta tentennare ! Nei Fogolars siamo la prova vivente che si puo’ imparare l’inglese, il tedesco o il woloff (Senegal)senza dimenticare il friulano ! 

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